lunedì 27 dicembre 2010
Buon Natale!
mercoledì 22 dicembre 2010
Involtini di peperoni in agrodolce
- 1 kg di peperoni rossi e gialli
- 4 filetti di acciuga sott'olio
- 2 cucchiai di capperi
- 2 cucchiai di pinoli
- 2 cucchiai di uvetta
- 2 fette di pan carrè
- 2 manciate di prezzemolo
- 1 spicchio d'aglio
- origano
- olio EVO
- sale
Cuocere i peperoni al forno a 200° per 40 minuti (girarli a metà cottura in modo che non si brucino). Una volta tiepidi spellarli delicatamente, eliminare i semi e dividerli in falde.
Mettere a bagno l'uvetta in acqua tiepida e una volta tiepida tritare insieme nel tritatutto acciughe, capperi (strizzati se sott'aceto, lavati in abbondante acqua corrente se sotto sale), pinoli, uvetta, pan carrè, prezzemolo, origano e sale.
Strofinare una ciotola con l'aglio tagliato a metà e quindi mettervi il trito. Aggiungere olio per ammorbidire e mescolare.
Distribuire su ogni striscia di peperone un cucchiaino circa di composto e arrotolare. Se i peperoni sono lunghi con una striscia se ne possono fare due. distribuire i peperoni su una teglia unta sul fondo con un goccio d'olio.
Infornare a 200° per 15 minuti.
Possono essere preparati anche i giorni prima e tenuti in frigorifero ricoperti da pellicola trasparente. L'importante è servirli caldi o tiepidi, ma non freddi!
martedì 21 dicembre 2010
Tacchino Ripieno
Ingredienti:
- un tacchino di 5 kg circa
- 500 g di polpa di vitello (o trita di vitello)
- 250 g di lardo
- 250 g di salsiccia
- 300 g di petto di pollo
- 200 g di prosciutto cotto
- una bottiglia di vino bianco
- due cucchiai di pistacchi non salati sgusciati
- 100 g di grana grattugiato
- 60 g di burro
- 2 uova
- salvia, rosmarino, aglio
- olio extravergine di oliva
- sale, pepe
Strofinate l'esterno del tacchino con un trito di rosmarino, salvia e aglio, sale e pepe, aiutatevi eventualmente con dell'olio di oliva. (La ricetta originale dice di fare questa operazione e poi di lasciare il tacchino in frigo per 2 ore...noi non le avevamo!)
Per il ripieno: tritare la polpa di vitello e il petto di pollo, spellare la salsiccia; tagliare il lardo e il prosciutto cotto a dadini regolari.
Mescolare tutti gli ingredienti preparati con i pistacchi, il grana e le uova, salare e pepare.
Io ho fatto riposare per una notte in frigorifero il ripieno, ma la ricetta non lo richiedeva.
Riempire il tacchino con il suo ripieno compattandolo bene. Armati di ago grosso e filo richiudere il cappone. Io ho usato il cotone da cucito un po' spesso e un ditale, perché la pelle non era sempre morbida.
Avvicinate le cosce con uno spago e se serve legate tutto il tacchino per tenerlo in forma (probabilmente questo passaggio serve soprattutto se è disossato, a noi è bastato legare le cosce).
Rosolate il tacchino da ogni parte in una casseruola unta di olio a fuoco vivo, girandolo senza pungerlo; poi trasferitelo in una placca da forno e spalmate il petto con i pezzetti di burro.
Coprire le ossa che sporgono dalle cosce con dell'alluminio per non farli bruciare.
Versare tre bicchieri di vino e cuocere il tacchino in forno già caldo a 180° per due ore circa.
Durante la cottura giratelo ogni tanto e bagnatelo con il suo fondo. Se ci si accorge che il fondo finisce aggiungere del brodo, altrimenti si secca e fa fumo.
Sfornate e tagliate il tacchino (auguri!) dando a ciascuno una parte di carne e una di ripieno, irrorate con il suo fondo.
Buon Appetito!
E grazie a tutti gli amici che hanno collaborato alla realizzazione del tacchino, a quelli che l'anno mangiato e a chi ha aiutato a rendere speciale questa bella serata!
lunedì 13 dicembre 2010
PIZZOCCHERI
Pizzoccheri per 5/6 persone
- 500 g di pizzoccheri
- 300g patate
- 250 g burro
- 300 g di verze (oppure un misto di verze, coste, spinaci)
- 300 g formaggio bitto o fontina
- 150 g di grana
- 2 spicchi di aglio o salvia
Mettere sul fuoco un pentolone pieno d'acqua che sia sufficientemente capiente per contenere tutti gli ingredienti.
Salare la pasta e quando bolle immergervi per prime le patate tagliate a cubetti grossolani. Dopo una decina di minuti, aggiungere le verze tagliate a listarelle e quasi subito la pasta che necessita di una cottura di 10 minuti circa.
A questo punto sciogliere in una padella il burro con la salvia o l'aglio (a seconda dei gusti).
Scolare il tutto e in una pirofila cominciare a versare metà della pasta, cospargere il tutto con il formaggio tagliato a dadini e con il grana grattuggiato, quindi ricoprire con metà del burro fuso. Poi aggiungere la pasta rimanente e ricoprire di nuovo con bitto, grana e burro.
Lasciare riposare un minuto, quindi mescolare il tutto, vedrete che il formaggio sarà filante e....è la fine del mondo!!!!
mercoledì 1 dicembre 2010
Fettuccine al Salmone
Per 4 persone
- 250 g di fettuccine
- 100 g di salmone
- 100 g di panna da cucina
- 50 g di burro
- 2 scalogni
- 1/2 dado
- vino bianco/cognac
Mettere a bollire l'acqua per la pasta, nel frattempo affettare gli scalogni e farli appassire nel burro in una capiente pentola. Quindi aggiungere 5 cucchiai di vino bianco e 1 di Cognac e lasciare evaporare un pochino.
Aggiungere il mezzo dado e la panna, quindi il salmone tagliato a listarelle e lasciare cuocere per alcuni minuti. Il sughetto non si deve restringere troppo, nè deve bollire.
Cuocere le fettuccine, scolarle e unirle alla salsa, mescolare e servire subito!
giovedì 25 novembre 2010
Sofia
domenica 7 novembre 2010
SCARPETTE BIMBO
Ma alla fine il risultato è stato ottimo per una alle prime armi come me, anche se migliorabile nei dettagli. Colorate, simpatiche e pronte in qualche ora. Appena ho tempo cercherò di tradurre il tutto e di aggiungere le mie modifiche (ci sono sempre delle personalizzazioni da fare!) potrebbe essere utile a qualcuno.
mercoledì 3 novembre 2010
OSSIBUCHI
- 2 ossibuchi
- 1 cipolla piccola o mezza grossa
- due mestoli di brodo di carne
- due cucchiai di polpa di pomodoro (o del pomodoro concentrato)
- farina per infarinare
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- sale
- pepe
- una noce di burro
Sciogliere nella pentola a pressione (senza coperchio) il burro, quindi far soffriggere la cipolla tritata finemente. Appena si dora togliere con una schiumarola la cipolla dalla pentola e conservarla su un piattino.
Nel frattempo prepaparare la carne. Eliminare dal bordo l'eventuale strato duro della pelle (non sempre c'è, negli ossibuchi che vendono al supermercato di solito lo levano già) fare col coltello dei tagli lungo il grasso del contorno, in modo che durante la cottura non raggrinzisca. Quindi infarinare abbondantemente la carne, salarla e peparla.
Far soffriggere nel burro a fuoco vivo da entrambe i lati, quindi sfumare con il vino bianco. A questo punto aggiungere il brodo, il pomodoro e le cipolle precedentemente soffritte.
Chiudere la pentola a pressione e far andare per 45 minuti da quando fischia.
Se la carne risulta ancora dura necessita di essere cotta ancora. Se non si è certi sulla qualità della carne e quindi si teme che resti un po' duretta basta aggiungere nella pentola mezzo cucchiaio di bicarbonato.
Io l'ho abbinata con un risottino giallo.
venerdì 29 ottobre 2010
Chi non muore si rivede!
martedì 7 settembre 2010
Friggitelli ripieni
E allora spulciando sul web mi son fatta ispirare per farli ripieni con, ovviamente, un ripeno svuota-frigorifero. Nè è uscito un piattino veramente sfizioso, che può essere perfetto anche per un aperitivo(anche se in questo caso io sceglierei i friggitelli più piccoli in modo che siano un fingher food)
- 12 friggitelli grossi
- 8 fette di pan carrè
- 8 capperi sotto sale
- 8 olive nere
- origano, maggiorana, sale
- 20 g grana grattuggiato
- olio di oliva
Lavare i friggitelli, tagliare la testa e con l'aiuto di un coltello svuotare l'interno ed eliminare tutti i semini, se necessario passandoli sotto l'acqua corrente.
Bagnare sotto l'acqua il pane strizzarlo e metterlo in una ciotola. Aggiugnere quindi un pizzico di sale, le olive e i capperi tritati grossolanamente, un po' di origano e di maggiorana, il grana grattuggiato. Quindi mescolare il tutto con le mani.
Rimpire i friggidelli con il ripieno, ma senza eccedere in quanto una volta in forno i peperoni si rimpiccioliranno, ma il ripieno no, quindi rimarrà in parte fuori(come è successo a me!)
Disporli in una teglia adatta al microonde e irrorarli con un filo di olio. Cuocere al microonde con funzione combinata micro+grill 350 W per 15 minuti.
lunedì 6 settembre 2010
Torta ai mirtilli
E con la panna acida mo' che ci faccio? Et voila! una bella torta ai mirtilli!
Avevo degli ottimi mirtilli in frigorifero e allora ho cercato sul blog una ricetta che potesse farli rendere al meglio. Ho trovato qui questa ricetta che è un cheescake cotto un po' complesso nell'elaborazione e particolare al gusto.
La base non ha lo zucchero e quindi la torta non risulta particolarmente dolce e quindi c'è a chi fa impazzire e a chi non piace più di tanto. La mancanza di zucchero fa risaltare ancora di piu il sapore dei mirtilli.
per uno stampo da 24 cm
per la base:
- 250g di farina
- 1 cucchiaino di sale
- 125 g di burro a temperatura ambiente
- 1 tuorlo d'uovo
- 3 cucchiai d'acqua fredda
per il ripieno: - 300 ml di panna acida
- 2 cucchiai di whisky liquoroso
- 100 g di zucchero
- 1/4 di cucchiaino di cannella
- 1 pizzico di sale
- 2 uova
- 450 g di mirtilli freschi
Preparare la base mescolando prima farina, sale e burro con una forchetta fino a che il burro non viene sbriciolato del tutto, quindi aggiungere il tuorlo e l'acqua e si forma una palla che dovrà essere avvolta in una pellicola e lasciata riposare in frigorifero in per almeno mezz'ora.
Quindi stendere la pasta molto il più sottile possibile e rivestire la teglia. farla raffreddare in freezer per 10 minuti, quindi ricoprirla con un foglio di carta da forno e riempirla di fagioli secchi ed infornare per 10 minuti a 200 gradi. Sfornare, eliminare i fagioli e la carta da forno e spennellare la pasta intiepidita con dell'uovo sbattuto (per evitare che il ripieno bagni troppo la base ed anche per sigillare, eventualmente, quei buchini che tendono a formarsi sul fondo).
ripieno:
Mettere la panna acida, , il whisky, lo zucchero, la cannella, il sale e le uova all'interno di una ciotola e sbattere tutto con una frusta. Ricoprire la base della torta con uno strato di mirtilli e versarvi sopra il composto alla panna acida. Infornare nuovamente per 45 minuti o finchè la crema si sarà addensata e la crosta risulterà leggermente dorata. Sfornare e lasciar raffreddare.
Nell'originale c'era anche questo passaggio che io non son riuscita a fare per questioni di tempo, ma che forse avrebbe reso il sapore un po' più dolce:
Intanto, sciogliere la marmellata posta in un pentolino, a fuoco basso, aggiungendo un cucchiaino d'acqua se necessario. Filtrare con un setaccio. Unire i mirtilli rimasti e versare il tutto sulla crostata. Lasciar raffreddare in frigorifero, per almeno un'ora, ricordandosi però di tirarla fuori almeno 15 minuti prima di servire.
martedì 31 agosto 2010
PANNA ACIDA
- 200g panna liquida
- 125 g yogurt tipo greco (io ho usato il total)
- 2 cucchiai di limone
Mescolare in una ciotola lo yogurt e il limone, quindi aggiungere la panna liquida poco a poco continuando a mescolare.
Coprire con una pellicola e lasciare riposare per 24 ore più o meno.
martedì 24 agosto 2010
Empasse
venerdì 20 agosto 2010
Il ritorno
sabato 24 luglio 2010
Made in Africa
In Benin mangiano molte polentine fatte con i più svariati tipi di farina: mais, grano, miglio, sorgo, fagioli, manioca...
Ognuna ha un procedimento un po' diverso a seconda della farina usata, quella che sto per descrivere e il cibo diciamo di "tutti i giorni"(come la nostra pasta al sugo) è veloce da preparare, mentre ci sono altri tipi di polente che richiedono più tempo e procedimenti più complessi, anche se, a mio giudizio, quest'ultime sono anche le più buone!
Questa ricetta mi è stata "regalata" da Angelique, la nostra vicina di casa, una ragazza di 16 anni che lavorava come domestica e tutto fare nella casa dei medici nostri vicini.
Sono passati diversi giorni, ma ricordo esattamente quel momento, era un sabato pomeriggio e Paolo lavorava (strano!) io non sapevo cosa fare e allora mi sono diretta verso il cortile di Angelique che stava trafficando nella speranza di accendere il fuoco, mi sono seduta sulla panchina sotto il Mango e le ho chiesto se poteva insegnarmi a cucinare quello che stava per preparare. Ha risposto con una sonora risata...tipica reazione africana! Ma poi ha cominciato a spiegarmi passo passo come cucinare, era orgogliosa al pensiero che io avrei preparato in Italia questa ricetta, anche se era perplessa e incuriosita dalle foto che facevo!
ecco qui la ricetta così come l'avevo scritta ormai purtroppo tanti tanti mesi fa.
Angelique ha messo un pentolone di acqua sul carbone a bollire.
In un pentolino riempito con circa 700 g di acqua versa la farina di grano (2 - 3- etti??) e inizia la mescola con la mano.
Quando l’acqua bolle versa acqua e farina dentro al pentolone sul fuoco e comincia a mescolare con un grande cucchiaio in legno.
La lascia cuocere continuando a mescolare per una quindicina di minuti, quindi toglie la metà del contenuto, lo mette in un pentolino a raffreddare.
Intanto nella pentola sul fuoco versa altrettanta farina e il contenuto diventa rapidamente molto consistente e difficile da mescolare.
Dopo alcuni minuti ricomincia a versare nel pentolone sul fuoco il miscuglio di farina e acqua che aveva sottratto prima dal calore del fuoco.
A poco a poco, continuando a mescolare ha rimesso tutto il contenuto nel pentolone, lo lascia cuocere per alcuni minuti e…è pronto!
Non ha per niente un bell’aspetto! Ma bisogna sapere che questo pastrugno va mangiato insieme alla souce, la salsa che può essere di diverso tipo di arachidi, di pomodoro…e acquista un buon sapore.
domenica 18 luglio 2010
Pasta estiva
- 300g pasta piccola (tipo ditalini)
- 1 confezione di fiocchi di latte (tipo jocca)
- 20 pomodorini
- basilico (a discrezione)
- olio
- sale
venerdì 16 luglio 2010
DI TUTTO UN PO'
"di tutto un po'", perché in questi giorni ho fatto davvero tante, tante cose e molto diverse fra loro.
Poi con Paolo abbiamo pensato bene di festeggiare il nostro anniversario di matrimonio con una bellissima passeggiata tra i rifugi delle Alpi Orobie, paesaggi bellissimi, se non fosse stato per la quantità di neve che abbiamo incontrato e che ci ha fatto fare una rovinosa caduta. A parte lo spavento, in tutto ciò SI E' ROTTA LA MACCHINA FOTOGRAFICA!
domenica 13 giugno 2010
Lonza di Maiale al latte
Per 4 persone (2 fettine sottili a testa)
- 600g di lonza di maiale
- 300 g di latte
- farina q.b.
- due rametti di rosmarino
- sale e pepe
- due spicchi di aglio
- mezzo bicchiere di vino bianco
- olio E.V.O.
In una casseruola dai bordi alti far soffriggere l'aglio. Nel frattempo infarinare il pezzo di maiale e farlo rosolare a fuoco vivo per alcuni minuti in modo che diventi bello colorito. Aggiungere il rosmarino e sfumare con il vino bianco.
Quando il vino è evaporato, aggiungere il latte, abbassare a fuoco bassissimo, salare e pepare da entrambe le parti, coprire con un coperchio e far cuocere per circa un'oretta. (girarlo di tanto in tanto).
Okkio al fuoco! se la fiamma è troppo alta il latte in ebollizione esce!
Dopo un'ora estrarre il pezzo di carne, tagliarlo a fette e rimetterlo nella casseruola per completare la cottura (oppure in una padella più ampia in modo da adagiarlo) per una decina di minuti.
Quindi servire insieme al suo magnifico puccino!
mercoledì 2 giugno 2010
Torta salata ai fiori di zucca
- 10 fiori di zucca con zucchina incorporata
- 2 uova
- 1/2 bicchiere di latte (facoltativo)
- 5 pomodorini
- sale e pepe
- 20 g di formaggio duro
- 1 rotolo di pasta sfoglia
Lavare i fiori di zucca e togliere il pistillo dal centro. Tagliare a rondelle le zucchine ( non i fiori!) e farle soffriggere in una padella con olio EVO per 5 minuti. Salare.
Riempire ogni fiore con un cubetto o due di formaggio.
In una ciotola sbattere le uova, aggiungervi quindi il latte, salare e pepare.
Foderare lo stampo con la carta da forno e la pasta sfoglia, disporre sul fondo le zucchine e i pomodorini tagliati a pezzetti, versare il composto di uova e latte. Quindi disporre a raggiera i fiori di zucca e riversare all'interno dello stampo la pasta sfoglia avanzante.
Cuocere a 220° per 30 minuti
Pasta alla crema di Melanzane
Per 6 persone
- 2 melanzane (500 g più o meno)
- uno spicchio d'aglio
- un ciuffetto di prezzemolo
- un cucchiaio di pinoli
- un pizzico di origano secco
- sale
- pepe
- 500 g di pasta corta
Tagliare a metà le melanzane e incidere la polpa a griglia in profondità(Ovvero devono risultare tante incisioni che formano dei quadrati). Sistemare la melanzane in una teglia ricoperta da carta da forno e spennellata con un goccio di olio con la polpa rivolta verso il basso.
Infornare per 20 minuti a 200°. Una volta pronte sfornarle, girarle con la polpa all'insù e lasciarle intiepidire.
Con un cucchiaio togliere la polpa dalle melanzane, batterla e tagliarla con un coltello. Salare e pepare.
Nel frattempo sbucciare e tritare l'aglio, il prezzemolo e i pinoli separatamente, quindi unirli insieme e tritarli ancora aggiungendovi l'origano. Far soffriggere per 4- 5 secondi in una padella con 50 g di olio EVO.
Quindi unire il trito alle melanzane, mescolare bene e aggiungere alla pasta. Si può completare con grana o pecorino grattuggiato.
P.S. La rivista dice che è possibile preparare in anticipo questa crema e conservarla in frigorifero, ma in tal caso va diminuita la dose di aglio che si intensifica nel tempo. Far rinvenire il sugo scaldandolo dolcemente con pochissima acqua di cottura della pasta.
sabato 22 maggio 2010
Colori
I beninois sono un popolo che ama i colori (ma questo credo che si possa estendere a gran parte dei paesi Africani), sostengono che sulla loro pelle molto scura stiano bene gli abiti chiari e colorati, ma non quelli scuri che invece si addicono a noi bianchi.
In ospedale abbiamo viso i mille usi dei pagne. Essi vengono tagliati a pezzi e fungono anche da pannolini per i neonati, una volta che diventano vecchi vengono utilizzati anche come stracci. I malati invece delle lenzuola sul lettino dell'ospedale, avevano il loro pagne.
Anche i bambini lo usavano per vestirsi, spesso avevano abitini cuciti, ma altre volte lo legavano semplicemente al collo e fungeva da abito completo. Anche le donne (quelle in ospedale o quelle nei villaggi) lo portavano come abito completo semplicemente fissato al petto.
Ovviamente le mie valige erano piene di pagne! ho preparato tanti regalini per amici e parenti e qualche vestito, anche se intendermi col sarto è stata un po' un impresa!
martedì 18 maggio 2010
Patate al latte
- 1 patata a pasta bianca
- 200 ml di latte
- 1 spicchio d'aglio
- 20 g parmigiano reggiano
- sale e pepe
- burro
Scaldare il latte in un pentolino con lo spicchio d'aglio sbucciato e un po' schiacciato per permettere di far uscire il suo sapore.
Tagliate la patata a fettine rotonde sottilissime, io mi sono aiutata con la lama per fare più in fretta, salarle grossolanamente.
Quando il latte bolle salare, pepare, grattuggiare un po' di noce moscata (se piace), aggiungere le patate e il parmigiano grattuggiato.
Far cuocere per 20 minuti a fuoco basso. Attenzione! Tende ad attaccarsi, quindi mescolate frequentemente.
Una volta pronto versare il tutto in una pirofila precedentemente imburrata e cospargete la superficie con fiocchetti di burro.
Infornare a 280° per 1 ora.
Alla fine deve risultare dorato, quindi se necessario a fine cottura accendere il grill.
mercoledì 12 maggio 2010
NOSTOS
Siamo tornati ormai da una settimana, ma riambientarsi non è così semplice come pensavo. Il tempo perennemente uggioso non aiuta, ma a prescindere da questo il nostro cuore è rimasto là a Tanguièta.
domenica 9 maggio 2010
TORNATI!
domenica 4 aprile 2010
Buona Pasqua!!!
domenica 7 febbraio 2010
PARCO NATURALE DELLA PENDJARI
Siamo riusciti ad addentrarci un paio di giorni nel parco naturale del Pendjari (ai più tristemente famoso per le sorti di Fausto Coppi) e ci siamo lasciati avvolgere dalla selvaggia savana.
Scovare le diverse specie di gazzelle e antilopi e correre affianco a loro, osservare una miriade di uccelli dai colori e le forme ammalianti, essere circondati dai babbuini, vedere le immersioni ed emersioni degli ippopotami, prendere il sole insieme ai croccrodilli dai denti aguzzi, sorridere di fronte ai simpatici facoceri, trovarsi di fronte ad una mandria enorme di bufali, lasciarsi incantare da un gruppo di elefanti dalle orecchie grandi con i loro cuccioli, essere spiati dai leoni.
Quante emozioni suscita vedere tutti questi animali nel loro habitat naturale. Il cerchio della vita.
Non sei tu che guardi gli animali ma loro che ti fissano e ti chiedono che cosa ci fai li.
Chi l’avrebbe mai detto che un elefante possa passare a pochi metri di distanza senza che tu uomo occidentale te ne accorga? Il mimetismo della fauna qui è impressionante, i colori dei diversi animali corrispondono esattamente a quelli della savana (tutte le tonalità di marrone, i grigi, il nero, il giallo con le sue sfumature, qualche colpo di verde). Capisci l’importanza dell’acqua che da la vita nel vedere le gazzelle che vengono con i loro piccoli ad abbeverarsi alle pozze.
Paolo e Laura