Lilypie First Birthday tickers

Lilypie First Birthday tickers

venerdì 25 dicembre 2009

Buon Natale!

Tra il canto delle cicale

ed il fruscio del vento sulle foglie del mango,

nasce anche qui il bambinello,

sotto una coperta di stelle.

Che il sorriso di Gesù, bambino,

possa scaldare sempre i vostri cuori.

Buon Natale

Paolo e Laura

venerdì 11 dicembre 2009

Eccomi di nuovo!

è praticamente un mese che non riusciamo ad accedere ad internet, ma va bene così!

Dopo mezz'oretta sono riuscita a caricare ben una foto a bassissima definizione! Eccomi qua nel mio lavoro mattutino alla fitoterapia.

Prima di andare a scuola (che inizia alle 10) aiuto a preparate le tisane curative, incollo i sacchettini li riempio e li richiudo. Sullo sfondo vedete la cara "maman" che lavora con me. Qui si è tutti parenti: Maman, papa, frer e sour...

I bambini della scuola mi chiamano "Masser" che sarebbe "sorella mia", è bello sentirsi chiamare così. Ma a poco a poco iniziano anche a pronunciare abbastanza bene il mio nome. prima mi chiamavano Douda, perchè è un nome che esiste qui, la "L" è molto difficile per loro, non so perchè.

Ci sarebbero mille cose da scrivere, spero di riuscire a riconnettermi prima di Natale.

P.S. qui ci son 38 °

venerdì 13 novembre 2009

Parliamo un po' di cibo

E ora parliamo un po’ di cibo!
Tutto sommato qui si mangia bene, anche se dopo una settimana ci sembra che il cibo sia un po’ sempre uguale. Noi però mangiamo nella mensa dei volontari, quindi il cibo proposto è molto occidentale: pasta, zuppe, riso, cous cous, omlette, patate…
Ma abbiamo già mangiato qual cosina di locale. Qui cresce un tubero molto simile alla patata come sapore, qui lo chiamano Ignam, è molto lungo e bianco, appena riesco ne faccio una foto.
Con l’ignam ci fanno le stesse cose che noi facciamo con le patate, quindi lo battono con dei bastoni fino a che non diventa tipo puré, oppure si può fare fritto, bollito, al forno…ma le patate sono più buone!!!!
Qui vendono anche le patate, ma vengono importate dal Burkina Faso, come tante verdure, tipo i pomodori. Nel nord del Benin dove stiamo noi ci sono solo due stagioni: quella delle piogge che dura 3-4 mesi e quella secca. Nel Burkina o nel sud del Benin, invece ci sono 2 stagioni delle piogge e 2 stagioni secche, quindi la terra è molto più fertile di qui.
Una cosa molto buona che ho assaggiato è il formaggio Peol. I Peol (non sono sicura che si scriva così) sono un popolo di pastori e loro fanno questo formaggio. Io l’ho provato fritto ed è molto, molto goloso.
Anche di frutta qui non ce n’è molta, gli ananas sono buonissimi, piccoli, piccoli ma dolcissimi, ma ci hanno detto che tra poco finisce la loro stagione, poi ci sono papaya e una specie di arancia che però non ho ancora assaggiata e ovviamente le banane piccole.
Qui tutti mi chiedono di fare la pizza (sono italiana no? Quindi dagli italiani si aspettano la pizza!), ma ho paura di fare una figuraccia, non so che lievito usano, poi fa caldissimo, quanto dovrà lievitare qui?
Boh, forse domani mi cimento! Vi farò sapere!

domenica 8 novembre 2009

Tanguieta

Ciao a tutti!
Siamo in Africa! Accidenti non so da dove cominciare…facciamo dall’inizio!
Il viaggio è stato proprio lungo ci sono voluti due giorni per arrivare qui a Tanguietà. Solo 6,15 ore di volo da Parigi a Cotonu, ma poi da lì è iniziata l’avventura.
Prima impresa riuscire a recuperare i bagagli, c’era un nastro trasportatore piccolissimo e una marea di persone davanti con carrelli vuoti (Polo e Mommy vi ricordate Il Cairo?), ci abbiamo messo più di un ora. Poi abbiamo dormito lì e la mattina seguente ci siamo svegliati all’alba per prendere l’autobus…8 ore di viaggio su strade anche sterrate, peccato che nel sud del benin c’è ancora la stagione delle piogge e sulla strada abbiamo trovato delle pozzanghere grandi, ma grandi (non ne avevo mai viste di così grandi!) e la cosa buffa è che ci trovai nel mezzo le macchine ferme con l’acqua che raggiungeva il livello del finestrino (ora io dico, solo in Africa si può pensare di attraversare con la macchina una pozzanghera profonda un metro e larga due sperando di arrivare dall’altra parte!).
Il pullman si è fermato a Natitingu una città a 30 Km da Tanguietà, lì ci sono venuti a prendere in jeep. Questo ultimo tratto è stato qualcosa di meraviglioso, il paesaggio era mozzafiato, né io né Paolo riuscivamo a parlare, colline di savana con era alta gialla e verde e alberi nodosi con alte braccia che spuntano fuori qua e là, ti aspetti che da un momento all’altro compaia anche un leone.
E poi la gente…fin da subito ci siamo accorti che le donne qui sono bellissime, alte magre, longilinee, con i loro vestiti coloratissimi. Le vedevi sul ciglio della strada che camminavano con in testa le cose più impensabili, ci hanno spiegato che vengono a Tanguietà perché lì c’è un buon mercato, fanno circa 20-30 km per tornare poi ai loro villaggi.
Comunque sia a Tanguietà ci siamo arrivati!
Ci stiamo ancora un po’ ambientando, la nostra camera è un po’ spartana, ma va siamo in Africa!
Comunque io e Paolo stiamo cercando di renderla il più confortevole possibile, solo oggi siamo riusciti a recuperare una zanzariera matrimoniale per esempio! La pulizia poi diciamo che non è proprio il forte degli Africani, avremmo tanto desiderato avere un vaporetto per pulire le piastrelle del bagno (Mommmyyyyy!!!!)
L’ospedale è invece molto, molto grande, ci sono parecchi reparti e tante, tante persone, ovunque.
Difficile da spiegare…Allora quando c’è qualcuno che deve andare all’ospedale qui si porta dietro tutta la famiglia, quindi immaginate quanta gente c’è!
C’è una piazza centrale con tanti alberi di baobab dove stazionano le famiglie, e le persone che stanno aspettando di essere chiamate per essere ricoverate, qui c’è anche una zona dove ci sono le cucine pubbliche e le donne vanno lì a preparare da mangiare, poi ci sono i vari reparti.
La cosa più bella qui è la gente, gente che va, gente che viene, la mattina mentre andiamo verso il refettorio, ci sono le donne che lavano i panni in catini enormi e li stendono per terra al sole e il cortile si trasforma in un mosaico. Le donne si portano in testa questi catini pieni d’acqua, sono impressionanti, ci staranno dentro 20-25 litri….infatti hanno tutte l’iperlordosi lombare.
Stiamo ancora cercando di capire come funzionano qui le cose, diciamo che ovviamente non ci sono gli standard di un ospedale italiano, anzi!!! I reparti hanno stanze piccole e piene di letti, oltre ai degenti ci son lì anche i parenti e ci sono persone che sono per terra nei corridoi, perché non c’è più posto.
Io per ora ho visitato solo il reparto di pediatria…beh diciamo che lascia un po’ senza parole vedere i bimbi che vivono su una stuoia con magari entrambe le gambine ingessate.
E poi qui fa caldo, caldo, caldo, quindi le mosche sono dappertutto.
Uff…devo raccontare ancora un sacco di cose, ma non faccio a tempo!
Io ho trovato la mia prima occupazione nella scuola dell’ospedale, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17. LA gestisce una suora spagnola, mitica, bravissima. Hanno molto materiale didattico, oltre a libri e fotocopie, sono rimasta colpita.
Ci sono bambini di tutte le età dai due ai 13- 14 anni. In tutto non superano mai i venti, venticinque, perché qui la scolarizzazione non è alta.
Questo è l’altro problema, che tanti bambini non parlano francese e quindi non capiscono un gran che, per non dire nulla. Vi dico solo questo, i bambini non si capiscono tra loro perché parlano dialetti diversi, per non dire di quelli che vengono dal Burkina Faso o dal Togo.
Io non parlo bene il francese, ma tanto loro non capiscono!!!
Però quei pochi che sanno il francese mi spiazzano, perché io non li capisco e mi fanno domande a cui non so rispondere.
In questi due giorni ho cercato di insegnare a contare fino a tre a un gruppetto di bimbi più o meno di 8 anni che non parlavano francese,fino a ieri erano proprio tabula rasa, ma oggi, a furia di lavorare con gli insiemi sembra che fino a tre si riesca ad arrivare, vedremo domani.
Ma per fortuna non sono mai sola, e poi ovviamente io mi vorrei occupare dei più piccolini, che sono a dir poco bellissimi. Tutti i bambini qui sono belli, ma son belli perché continuano a sorridere, anche se, hanno le gambe ingessate, i piedi storti, scottature inguardabili su entrambe le gambe…e loro ridono, giocano e hanno voglia di stare con te!
Certo il primissimo giorno, dopo essere stata a scuola avevo il solo desiderio di farmi una doccia.
Non sono proprio puliti…ma ad oggi, dopo pochi giorni questa sensazione non c’è più, mentre c’è già il ricordo di gesti bellissimi: I Bambini che sono “solo” storpi spingono le carrozzine dei bambini che sono ingessati e non riescono a camminare per accompagnarli a scuola; la piccola Mati viene a scuola camminando a fatica con suo girello, cammina lentissimamente e parte molto presto per arrivare puntuale…quando entra è fradicia di sudore, ma a scuola c’è arrivata e col sorriso! Quando guardi queste cose ti sembra di vedere dei piccoli miracoli e non puoi far a meno di riflettere.
Qui hanno comunque una dignità e una bellezza inimmaginabile, anche se in mezzo a tanta povertà.
E poi son tutti gentilissimi, si salutano sempre, si chiedono come stanno, la famiglia…
Peccato che il francese parlato dagli adulti è quasi incomprensibile (Ahmed tu ci avevi detto che parlano piano!!!!) Parlano invece molto velocemente, sbiascicando le parole e a voce bassa…sto facendo certe figure, perché non li capisco mai! Mentre riesco a capire molto bene il personale francese e svizzero che collabora con noi (Ahmed hai fatto miracoli con noi!!!).
Il mio lavoro mi stimola molto, sono molto molto contenta!
Ora basta vi sarete annoiati!
Però qui è tutto nuovo e tutto da raccontare!

giovedì 29 ottobre 2009

ULTIMI PREPARATIVI

Ormai siamo agli sgoccioli...meno tre giorni alla partenza!

Ebbene sì, abbiamo cominciato a fare la valigia: Paolo ci ha messo meno di 15 minuti. Qualcuno gli può spiegare che non può partire con 7 magliette per 7 mesi?! Una maglietta al mese???!!!

Ho ancora qualche giorno per farlo ragionare...

Nel frattempo, per non perdere l'allenamento ho preparato qualche regalino per il battesimo della Piccola Irene. Ho cucito un altro orsetto, ma quello fatto con la stoffa azzurra mi piaceva molto di più, quindi non pienamente soddisfatta ho cucito anche un cuoricino pieno di lavanda e un sacchettino porta ciuccio (o porta qualsiasi cosa ci stia dentro)

eccoli nei dettagli, ci sono ancora molte imperfezioni sul cuoricino...




Le foto ovviamente non rendono...quando imparerò...!

mercoledì 21 ottobre 2009

CONSULAT DU BENIN A TURIN

Ieri sono andata a Torino a fare il visto per il Benin e dal momento che è stato più veloce del previsto, mi sono concessa una bella passeggiata in centro.
E' davvero bello camminare sotto i portici così accoglienti e protettivi, che lasciano intravedere palazzi di un tempo magnificamente conservati.
Mi piace guardare le vetrine con le insegne di una volta, con quelle grafie che oggi non si usano più, ma che quando le guardi ti si scalda il cuore.
E poi le pasticcerie....mmmm...non mi ricordavo così tante pasticcerie, con le vetrine di un unico colore: marrone!
Il marrone del cioccolato, dei gianduiotti, dei cremini, dei marrons glacé, delle praline...
E alla fine di tutto questo camminare mi sono trovata in piazza, grande, ampia e molto, molto regale.
L'ho guardata e riguardata, si stava benissimo, c'era anche un pallido sole...e mi mancava di già l'Italia.
La stessa cosa ho fatto poi una volta tornata a casa, son passata in piazza duomo a Milano.
Come canta la nostra canzone "sota ti se viv la vita, se sta mai cui man in man.." spesso passiamo davanti al duomo di corsa e frettolosamente, ma ieri mi son fermata.
Ho guardato già con nostalgia la facciata candida del duomo e la lontana "Madonnina". Per un po' di mesi non ci vedremo più e già mi manchi cara controversa Milano...

giovedì 15 ottobre 2009

IL FORNO DI LAURETTA SI PROFUMA DI AFRICA...

Eccomi qua! Finalmente è arrivato il momento di scrivere questo post, visto che la notizia si è già diffusa.

Noi Si Parte!

1 Novembre 2009 - 31 Maggio 2010 Destinazione: Benin (Africa), Nello specifico Tanguietà (lo trovate in alto a sinistra nella cartina).

Ufficialmente ci trasferiamo in Africa per 7 mesi per lavoro: Paolo (mio marito) come medico chirurgo e io come maestra. La scusa è buona per trascorrere un periodo in un mondo completamente diverso dal nostro, per conoscere un'altra cultura e un'altra realtà che non potrà fare altro che metterci in discussione e farci riflettere.
Inoltre immagino che sia un'esperienza ricca di incontri, di persone, di sguardi e di scambi.
Io e Paolo vivremo fisicamente all'interno dell'ospedale San Giovanni di Dio, fondato dal Fatebenefratelli.
Paolo aiuterà Frate Fiorenzo: un frate chirurgo che da moltissimi anni vive lì e ha fatto sì che un'ospedale sperduto nella savana diventasse un punto di riferimento importante per Benin, Togo, Burkina e Niger.
Io non ho ancora bene capito cosa farò, so che ci sono due scuole interne alla pediatria e una scuola elementare nel villaggio fuori dall'ospedale.
Non è stato così facile capire qui dall'Italia come funzionano le cose là; ma non importa, sappiamo che di bambini ce ne sono tanti e che di bisogno ce n'è moltissimo.
Il Benin è un paese molto povero. Qui sotto metto un po' di dati, giusto per farsi un'idea.
Speriamo di fare un'esperienza prima di tutto utile per noi, non perché siamo egoisti, ma perché sappiamo che spesso si parte per i paesi del cosiddetto "terzo mondo" con l'intento di dare e si torna a casa credendo di aver dato poco, ma avendo ricevuto il centuplo.
Ora io non so che fine farà questo blog, spero di riuscire ad utilizzarlo facendolo diventare anche un po' il diario di viaggio utile le persone che ci seguiranno dall'Italia e per chiunque sia curioso di sapere cosa ci capiterà. Non so come andrà effettivamente, vista la connessione a 56K che c'è là...sperem!
Ma mancano ancora due settimane....
un saluto a tutti!!!

Superficie: 112.620 km2
Capitale: Porto NovoLingue: Francese (ufficiale), Fon, Yoruba, dialetti tribali
Sistema politico: Repubblica Presidenziale
Indipendenza: 1 agosto 1960 (dalla Francia)
Capo dello stato: Mathieu Kerekou (dal 4 aprile 1996)
Religioni: religioni tradizionali 50%, Cristiani 30%, Musulmani 20%

Popolazione
Abitanti: 7.460.025
Gruppi etnici: Africani (99%, appartenenti a diverse etnie quali Fon, Adja, Yoruba, Bariba), Europei 5.500
Crescita demografica: 2,8%
Tasso di fertilità: 5,86 figli per donna
Mortalità infantile: 8,5%
Speranza di vita: 52,66 anni
Alfabetizzazione: 33,66%
Prevalenza Hiv: 1,9% (nel 2003, 68.000 malati e 5.800 morti)

Economia
Il 33% della popolazione vive sotto il livello di povertà.
Prodotto interno lordo: 4,433 miliardi di dollari
Reddito annuo pro capite: 1.200 dollari
Inflazione: 3,2%
Risorse naturali: ridotti giacimenti di petrolio, pietre calcaree, marmo, legname
Risorse agricole: cotone, granturco,manioca, patate americane, fagioli, olio di palma, arachidi, bestiame
Debito estero: 1,6 miliardi di dollari

mercoledì 14 ottobre 2009

Benvenuto!

Eccomi qua!



Questa volta il forno è rimasto spento, mentre si è data da fare la macchina da cucire.
E' arrivato il primo orsetto hand made. Quando ho visto il post di Ely qui non ho saputo resistere, e ho voluto cimentarmi anch'io! Lo volevo semplice ed essenziale, perché lo regalerò a Giacomo che ha solo tre mesi...ma ora che lo guardo mi sembra troppe essenziale, non so...ho ancora qualche giorno per ritoccarlo! Chiedo aiuto a chi ne sa più di me!


martedì 13 ottobre 2009

LA CROSTATA DELLA MAMMA

Ho deciso di partecipare con questa ricetta al concorso promosso da Juls' Kitchen, sponsorizzato da Macchine Alimentari



Molto probabilmente non spiccherò in originalità. Avevo iniziato a cercare qualche ricetta particolare di dolcetti per la colazione, ma poi ho pensato che non sarebbe stato corretto gareggiare con una nuova ricetta, perché qui il tema parla chiaro: sunday morning.

E la domenica mattina non c'è risveglio migliore di quello accompagnato da una fetta (due o tre) di crostata della mamma con un bicchiere di succo alla pesca. Questa che propongo è la ricetta che mia mamma di anno in anno ha modificato fino a raggiungere il risultato migliore...secondo il mio palato!

A me piace così!

  • 250 g FARINA
  • 50 g FRUMINA
  • 120 g ZUCCHERO
  • 150 g BURRO
  • 1 UOVO
  • 1 CUCCHIAIO DI ACQUA DI FIORI D'ARANCIO
  • SALE QUANTO BASTA

Mescolare con le mani FARINA, FRUMINA, SALE, ZUCCHERO E BURRO tagliato a cubetti a temperatura ambiente. Non lavoratelo troppo a lungo, altrimenti il burro "impazzisce" (a me non è mai capitato e non so esattamente cosa accada quando impazzisce, ma c'è scritto dappertutto, quindi meglio non farlo!)

Unire quindi l'UOVO e l' ACQUA DI FIORI D'ARANCIO. La pasta deve rimanere un po' appiccicosa. Se non si ha l'acqua di fiori d'arancio, aggiungere dell'acqua normale, ma fredda. Formare una palla di pasta, avvolgerla con la pellicola trasparente e tenerla in frigor per mezz'ora.

Quindi stendere due terzi della pasta (sotto ci va abbondante farina perchè si appiccica) metterla nella teglia da crostata precedentemente imburrata. Spalmarvi sopra abbondante marmellata (al gusto che si preferisce), nella foto si vede quella d'albicocca, fatta dalla mamma! Stendere la pasta rimanente e formare delle strisce lunghe da riporre incrociate sopra la marmellata (o come la tua fantasia preferisce!)

Quindi infornare nel forno ben caldo a 180° per 30 minuti (se la si vuole croccantina, altrimenti un po' meno).

Una volta sfornata spolverizzare con abbondante zucchero a velo e...buon appetito!

Lauretta




lunedì 5 ottobre 2009

TORTA ALLO YOGURT

Di nuovo una torta! Questa volta la più semplice che io conosca, ce ne sono tante versioni, la stranezza sta nel fatto che l'unità di misura degli ingredienti è un bicchiere!

  • 3 bicchieri di farina
  • 2 bicchieri di zucchero
  • 1 bicchiere di yogurt (circa due vasetti piccoli)
  • 1/2 bicchiere di olio
  • 3 uova
  • una bustina di lievito
  • sale
  • ingredienti a piacere (gocce di cioccolato, fragole, frutti di bosco, pesche a pezzetti...)

Montare a neve gli albumi. In un'altra ciotola mescolare insieme tutti gli altri ingredienti (anche i tre tuorli) e pian piano aggiungervi gli albumi.

Aggiungere il lievito per ultimo.

Infornare a 180° per 50-60 minuti.

N.B. Si può scegliere qualsiasi tipo di yogurt, anzi secondo me viene più buona con lo yogurt alla frutta. In alternativa è possibile aggiungervi pezzetti di frutta fresca. Nel mio caso ho aggiunto delle gocce di cioccolato.

venerdì 2 ottobre 2009

INSALATA DI POLLO

Erano orma troppi giorni che nel frigorifero giacevano tre cosce di pollo cotte, che non avevano più un bell'aspetto. Ogni volta che aprivo il coperchio del tupperweare, lo richiudevo in attesa di un'idea migliore che riscaldare quelle coscette al microonde. Così ecco qui una ricetta per nulla originale che contiene tutti gli avanzi del mio frigorifero.
Domani è sabato si va al mercato e nuova frutta e nuova verdura!
Essendo avanzi le dosi sono un po' a spanne e la quantità per due è scarsa.

  • tre cosce di pollo già cotte (in umido, arrosto, bollite)
  • un piccolo peperone
  • il cuore di una lattuga
  • un cucchiaino di capperi
  • un uovo sodo
  • un barattolino di yogurt magro
  • olio d'oliva
  • sale

Versare in una ciotola il pollo e il peperone tagliati a listarelle sottili, l'uovo sodo tagliato a dadini, i ciuffi di lattuga (tagliata a piacimento), i capperi.

Emulsionare in una ciotolina lo yogurt con un goccio di olio e un pizzico di sale. Unirla al composto e far riposare in frigorifero per un'oretta.


PASTA PROVOLA E ZUCCHINE

Ecco qui una ricetta veloce veloce, ma che appaga al palato

Per due persone

  • 180g pasta corta
  • 2 grosse zucchine
  • 100g provola affumicata
  • 1/2 barattolo di pomodori pelati
  • sale e olio

Mentre l'acqua per la pasta è sul fuoco, tagliare a pezzetti le zucchine e farle rosolare in padella con un goccio d'olio, quindi aggiungere i pomodori pelati e lasciar cuocere con il coperchio a fuoco medio-basso per 10-15 minuti, salare.

Tagliare nel frattempo la provola a cubetti. Scolare la pasta ancora al dente e rovesciarla nella padella con il sugo, aggiungere la provola, mescolare e lasciar cuocere per alcuni minuti.

Spengere e buon appetito! Condire con Grana padano a piacimento.


mercoledì 30 settembre 2009

Torta salata porri e zucchine

Finalmente la mia macchina fotografica è tornata in forma smagliante e si è data subito da fare!

Ieri sera ho avuto ospiti e fortunatamente ho fatto la foto prima che arrivassero, altrimenti sarei rimasta senza, visto che la torta è stata spazzolata all'aperitivo!

  • 2 porri
  • 2 zucchine
  • 2 uova
  • 100g latte
  • 100g parmigiano reggiano
  • 4 fette di pancetta
  • un rotolo di pasta sfoglia
  • sale e pepe

Tagliare i porri e le zucchine a rondelle sottilissime, farli rosolare in una padella antiaderente con un goccino d'olio per 10 minuti, giusto il tempo di ammorbidirli.

Sbattere con la forchetta le due uova, aggiungervi il sale, il pepe, il latte e il parmigiano grattuggiato.

Foderare uno stampo con la pasta sfoglia, versarvi prima le zucchine e i porri, poi cospargere con il composto con le uova.

Sopra a tutto stendere le fette di pancetta.

Infornare a 220° per 30 minuti.

P.S. Si può anche scegliere di fare tante piccole tortine da mangiare come fingher food, utilizzando gli stampi per il plum cake o gli appositi stampini.


mercoledì 9 settembre 2009

FAGOTTINI BALSAMICO E RICOTTA



Questa ricetta me l'ha suggerita mio papà, che un giorno si è fermato a mangiare in un ristorantino del centro Italia (non ricordo dove) un piatto di ravioli così buoni e delicati che ha chiesto la ricetta al cuoco.



Qualche mese dopo in televisione alla "prova del cuoco" vede la proprietaria del ristorante che partecipa alla gara e propone questi ravioli facilissimi e velocissimi da preparare, ma delicatissimi al palato. Certo farli per due persone è molto veloce, quando si è di più il tempo di preparazione ovviamente aumenta.




X 2 PERSONE



  • 50g farina 00
  • 50g farina di grano duro
  • 1 uovo
  • 125 g ricotta
  • aceto balsamico "buono"*
  • sale e pepe
  • acqua quanto basta


Versare sulla spianatoia le due farine, il sale e fare la fontana, . Al centro versare l'uovo e cominciare a mescolare con le dita o con una forchetta. Aggiungere pian piano l'acqua finché si verrà a formare una pallina di pasta non troppo dura, ma neanche appiccicosa. La consistenza giusta la si capisce a furia di farli. Impastare per alcuni minuti.


Otterrete una piccola pallina di pasta, tagliatela in quattro e col mattarello stendete la pasta sottilissima (più sottile è, più vengono buoni!). Ritagliate tanti quadrati di 10-12 cm. ( A me ne venivano 12-15 con queste dosi)


Mescolate ricotta fresca, un pizzico di sale e di pepe.


Riporre al centro di ogni quadrato di pasta mezzo cucchiaino di ricotta, e bagnarlo con tre i quattro gocce di aceto balsamico, quindi sollevare gli angoli del quadrato e avvicinarli tutti uno all'altro verso il centro, premere la pasta, formando così dei fagottini.


Cuocere in acqua bollente salata e condire con burro fuso e salvia.


*Io adoro l'aceto balsamico e ho provato a fare questa ricetta con diversi tipi di aceto e quella che ho preferito è stata quella fatta con un aceto invecchiato 15 anni. Più è "buono" l'aceto e più sarà delicato il sapore.





venerdì 4 settembre 2009

NEWS

Ci sono buone notizie dal centro assistenza Canon, la mia macchinina fotografica potrà essere pronta tra 10 giorni!!!!
Peccato, perchè in questi giorni sto cucinando un pochino, visto che sono ancora disoccupata e visto che lo sarò forse anche per i prossimi giorni, grazie ai tagli del nostro caro ministro Gelmini!
W i precari della scuola!

martedì 18 agosto 2009

VACANZE!

Di ritorno direttamente dall'Africa! due settimane in Egitto alla riscoperta degli antichi egizi e incontrando per la prima volta il deserto...senza parole. meraviglioso!
Il deserto fatto di vento, rocce e sabbia...sabbia che ha pensato bene di infilarsi dentro la nostra macchina fotografica rendendola inutilizzabile! AAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRGGGGGGGGGHHHHHHH!
Sì, insomma macchina bloccata, quindi niente macchina niente foto.
Quindi tregua momentanea dal blog! Comunque in questi giorni non riesco nemmeno ad avvicinarmi ai fornelli da quanto caldo fa!

martedì 7 luglio 2009

TORTA SALATA ALLE VERDURE

Tengo sempre un rotolo di pasta sfoglia in freezer, per ogni evenienza, non si sa mai. Le torte salate vengono sempre e ci si può mettere dentro quello che si vuole.

  • un rotolo di pasta sfoglia
  • 2 uova
  • un ciuffo di lattuga
  • un peperone rosso
  • tre zucchine
  • 60g di salsiccia
  • sale e pepe

In una padella far rosolare la SALSICCIA sbriciolata, dopo qualche minuto, quando ha perso il colore roseo, aggiungere il PEPERONE tagliato a listarelle, le ZUCCHINE tagliate a rondelle e la LATTUGA. Far cuocere il tutto per 15 - 20 minuti a fuoco vivo.

Sbattere le due uova intere, salare e pepare.

Stendere la pasta sfoglia su una teglia rotonda, quindi disporvi su tutta la superficie prima le verdure, poi cospargere il tutto con le uova.

Infornare a 220° per 30 minuti.

NB1: Spesso uso la lattuga nelle torte salate perchè è dolce e buona e dà un sapore squisito a differenza degli spinaci che amari sono e amari restano.

NB2: Non uso quasi mai la ricotta nelle torte salate, perchè non mi piace molto. Uso quindi due uova e se necassario vi aggiungo un goccio di latte.

PLUM CAKE CLASSICO

Sono stata colta dalla Cakes mania! A natale mi hanno regalato un libro meraviglioso da cui ho ricavato questa ricetta "Cakes dolci e salati" di Ilona Chovancova. Ho provato a fare (modificandola un pochino) una delle ricette classiche del plum cake. Il risultato è stato eccezionale e a breve sfornerò anche altre ricette salate perchè sono veramente veloci da preparare!

  • 200g farina
  • 100g maizena
  • 170g zucchero
  • 200g latte parzialmente scremato
  • 100g olio di semi
  • 2 uova
  • 1/2 bustina di lievito per dolci

MESCOLARE INSIEME TUTTI GLI INGREDIENTI.

Difficile questa ricetta! No, scherzi a parte, come per i Muffin, per evitare i grumi è meglio mescolare prima tutti gli ingredienti liquidi e poi a poco a poco aggiungervi quelli solidi.

Infornare a 180g per 40 minuti. Verificare la cottura con uno stecchino

Ma quanto era soffice e buono!

MUFFIN AL CIOCCOLATO

Questa ricetta dei muffin è uno dei miei cavalli di battaglia, vengono sempre bene, ci puoi mettere dentro quello che vuoi e sono veloci da preparare...meglio di così!

Per 6 Muffin di grosse dimensioni
  • 250g farina bianca
  • 200g latte
  • 80g burro fuso
  • 60g zucchero
  • 2 uova
  • 1/2 bustina di lievito in polvere
  • 120g cioccolato
  • burro e farina per lo stampo

In una ciotola mescolate e amalgamate bene la FARINA, le UOVA, il LATTE, un pizzico di SALE, lo ZUCCHERO e mezza bustina di LIEVITO in polvere e il BURRO FUSO. Insomma mettete TUTTI gli ingredienti in una ciotola e mescolate!

Fate attenzione ai grumi, per evitarli è meglio mettere prima tutti gli ingredienti liquidi e poi poco alla volta aggiungete quelli solidi mescolando con una frusta. Oppure ci si può aiutare con lo sbattitore o l'impastatrice.

A questo punto aggiungete il cioccolato. Io ho sempre una marea di cioccolato nel frigorifero tutto l'anno, (non so perchè non finisce mai!), quindi io metto nel mortaio del pesto il cioccolato e lo faccio a pezzetti grossolani (i rimasugli dell'uovo di pasqua, gli ovettini, le praline di natale). Ovviamente vendono anche le gocciole di cioccolato per dolci già pronte.

IMPORTANTE: prima di mettere il cioccolato nell'impasto è necessario passarlo in un po' di farina. Il cioccolato è pesante e se non si fa quest'operazione finisce tutto sul fondo dei dolcetti.

Mettete il composte negli stampi (6 grandi o 12 piccoli) e cuocete a 180 ° per 30 minuti.

Serviteli tiepidi, magari con una spolveratina di zucchero a velo. Il cioccolato può essere dolce o amaro a seconda dei gusti. In alternativa si può aggiungere frutta fresca o secca...a voi provare!


CREPES

Di ritorno da un micro viaggio in Provenza, il blog si è dipinto di colori pastello. La lavanda in fiore che profuma tutta la mia casa ha contagiato anche il pc!
Per sentirmi ancora in vacanza, ho provato a cucinare le Crepes, anche perchè in Francia non siamo riusciti a mangiarle purtroppo.
La ricetta che propongo è quella che utilizzava mia mamma quando mi faceva le crepes per merenda; è tratta da un vecchio libro di cucina francese, di cui non ricordo il titolo. Ho chiesto informazioni a mia mamma (francofila) sull'argomento e mi ha spiegato che questa è la ricetta delle crepes leggere per la merenda dei bambini, poi ve n'è un'altra per la colazione con molte più uova e un'altra ancora per quelle salate.
Comunque questa ricetta a me piace molto (ricordi d'infanzia....) e dal momento che mi era avanzata diversa pastella dopo aver farcito le crepes con nutella & co, ho provato anche con formaggio e prosciutto cotto, il risultato è stato squisito anche in versione salata.


Ingredienti per 12 - 15 crepes

  • 250 g Farina
  • 1/2 litro di latte
  • 2 uova
  • 1 cucchiaio di olio
  • un pizzico di sale

Mettere in una terrina FARINA,UOVA, OLIO e SALE. Aggiungere un po' di LATTE e mescolare con una frusta finchè non rimangono più grumi. Aggiungere poi a filo il latte rimasto evitando che si formino altri grumi.

Lasciare riposare coperto per 1 ora in frigorifero.

Scaldare bene la padella e versare poco composto spandendolo bene su tutta la superficie. Far cuocere ogni crepes per qualche minuto girandola con una paletta.

E' possibile non mettere subito tutto il latte, ma lasciarne una parte da aggiungere poco prima della cottura, perchè a volte quando la pastella sta per molto in frigorifero diventa molto densa e il risultato sono crepes molto corpose. Personalmente preferisco le crepes sottili, ma forse è solo una questione di gusto.

Farcire a piacere con zucchero e liquore, marmellata, nutella, panna...e tutto ciò che la vostra fantasia produce!





domenica 14 giugno 2009

ORATA AL FORNO CON PATATE

Pranzo facilissimo e velocissimo da preparare, ma molto gustoso. Tecnica mista tra il pesce al cartoccio e quello al sale.

  • 1 orata 400g di peso circa
  • 2 patate piccole
  • prezzemolo, sale e olio

Sistemare l'orata (accuratamente pulita al suo interno) su un foglio di carta stagnola cosparso con due manciate di sale grosso, versare altre due o tre manciate di sale sull'altro lato del pesce, quindi chiudere la stagnola. Riporre il pesce su una teglia da forno, sufficientemente grande per farci stare anche le patate sbucciate e tagliate a cubetti piccoli. Cospargere le patate con un filo d'olio.

Infornare a 200g per 20 minuti. Mescolare le patate di tanto in tanto.

Togliere il pesce dal cartoccio, una volta tolta la lisca, cospargerlo di prezzemolo e accompargnarlo con le patate opportunamente salate.

MEZZE PENNE ALLE MELANZANE

Voleva essere una pasta alla norma, ma ovviamente non avevo gli ingredienti giusti nel frigo, quindi mi sono arrangiata! Per la vera pasta alla norma serve la ricotta salata affumicata.

  • 200 g Pasta corta
  • 2 melanzane
  • 400ml passata di pomodoro
  • 100g scamorza fresca
  • mezza cipolla

Mentre l'acqua di cottura della pasta è sul fuoco, tagliare le melanzane per il lungo, formando delle fette sottili mezzo centimetro. Mettere a scaldare abbondante olio in una padella, quando è ben caldo friggere le melanzane da entrambi i lati. Scolare e adagiare su carta assorbente.

Nel frattempo mettere a soffriggere in una padella la cipolla affettata, una volta pronta aggiungere la passata di pomodoro, salare e zuccherare.

Tagliare le melanzane a listarelle corte, quindi aggiungerle al sugo.

Scolare la pasta un po' al dente, farla poi saltare in padella con il sugo di melanzane per qualche minuto. A questo punto aggiungere la scamorza tagliata a cubetti.

stanchi del pandoro rinvigorito?
eccomi qua!
e via che si ricomincia con gli squisiti cibi estivi!

martedì 7 aprile 2009

Pandoro rinvigorito

Lo so, questa non è proprio una ricetta, ma a me piace tanto. Ormai è Pasqua, ma chi non ha ancora in casa un pandoro da finire? Io ce l'ho! Solo che ora non è più così tanto buono da mangiare, perchè secchino, quindi per ridargli tono...
  • Pandoro
  • Tostapane orizzontale
  • zucchero a velo

Scaldare il tostapane a piastra, tagliare una fetta di pandoro e cuocerla per alcuni minuti, finchè non sprigionerà uno squisito profumo.


A quel punto togliere il pandoro dalla piastra e spolverarlo con lo zucchero a velo! E...buona merenda!



Il risultato sarà un dolcetto fragrante e fresco da mangiare al momento caldo! Ottimo per colazioni e merende golose.
Io non ho mai provato, ma vista la consistenza secondo me una volta tostate e fatte raffreddare, le fette di Pandoro potrebbero sostituire i savoiardi in un energetico tiramisù.
Chi ci prova?

RISOTTO ALLE ORTICHE

Sabato mattina girando tra le bancarelle del mercato ho trovato le ORTICHE! Era da tanto che desideravo cimentarmi nel risotto alle ortiche perchè mi era capitato di assaggiarlo e lo avevo trovato squisito. Come sempre al mercato non è facile far capire che in famiglia siamo solo in due, quindi mi hanno venduto 600g di ortiche (erano solo le cime), praticamente un sacchetto della spesa pieno! Quindi ho deciso di invitare un po' di amici per condividere questa nuova ricetta! Per non andare solo ad intuito ho cercato sbirciato la ricetta che mi sembrava ottima su diariodicucina.myblog.it, ho modificando sostanzialmente le dosi.


Ricetta per 8 persone

  • 400g di ortiche (solo le cime)
  • 1 cipolla
  • 40 g di burro
  • 460 g di riso
  • sale
  • olio

Per prima cosa è necessario staccare le singole foglie dal rametto (non sottovalutate l'operazione, io ci ho impiegato un ora, data la quantità!), poi lavarle accuratamente,. Io le ho lavate tre volte in acqua e bicarbonato e poi altre due volte in acqua semplice. Quindi ho messo a scaldare dell'acqua in una pentola e raggiunta la bollitura ho aggiunto il sale. In una pentola a parte ho fatto soffriggere la CIPOLLA con un cucchiaio di OLIO, quindi vi ho aggiunto le ORTICHE asciugate e tagliate a pezzettini, ho aspettatto che si asciugassero e a questo punto ho aggiunto il BURRO e il RISO. L'ho fatto rosolare poi ho sfumato con un bicchiere colmo di vino bianco. A quel punto ho aggiunto un po' d'acqua e ho continuato ad aggiungerne fino a completa cottura (20 minuti circa).



domenica 5 aprile 2009

TORTA MANDORLATA

A scuola abbiamo l'usanza di festeggiare i compleanni delle colleghe con delle torte fatte in casa, e Chiara si è presentata un giorno con questa torta che mi è piaciuta tantissimo, così ho provato a rifarla e il risultato è stato ottimo. La foto è pessima, ma...ormai la torta non c'è più!





  • 300g di farina
  • 100g zucchero
  • 1 uovo grosso
  • 100g burro
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • zucchero a velo

RIPIENO

  • 100g amaretti
  • 1 uovo
  • 50g mandorle tritate grossolanamente
  • 250g ricotta
  • 50g zucchero

Unire alla ricotta gli AMARETTI, le MANDORLE, lo ZUCCHERO e l'UOVO, impastare il tutto e lasciare da parte.

Far fondere il BURRO e lasciarlo intiepidire. Setacciare la FARINA con il LIEVITO e lo ZUCCHERO, unire l'UOVO e il BURRO e lavorare rapidamente l'impasto in modo da ottenere un composto che si sbricioli tra le mani.

Imburrate una teglia non troppo grande (max 26 cm), formare uno strato sottile di pasta utilizzando 3/4 dell'impasto.

Coprire lo strato con il composto di ricotta, distribuendolo in modo omogeneo fin quasi al bordo della tortiera.

Sbriciolare con le mani il rimanente impasto sopra il ripieno.

Cuocere in forno già caldo a 180° per circa 25/30 minuti.

Quando è fredda spolverizzare con zucchero a velo.





sabato 28 marzo 2009

Periodo così ricco di impegni che la cucina di casa ne ha sofferto, ma a breve nuove ricette semplici. Forse sono riuscita a risolvere il problema dei commenti, se qualcuno prova a scrivere un commentino riusciamo e vedere se funziona!
Grazie

Lauretta

domenica 22 febbraio 2009

Pollo della domenica

L'ho chiamato così perchè è un po' lunghetto da preparare, se lasciato cuocere a fuoco lento la domenica mattina mentre si è a Messa, è pronto a puntino quando si rientra a casa!


  • 4 cosce di pollo
  • 5 scalogni
  • 1 lattina di polpa di pomodoro

  • olio d'oliva q.b.

  • 1/2 bicchiere di vino bianco

  • sale q.b.
In una padella sufficientemente capiente da contenere il pollo soffriggere lo SCALOGNO tagliato a fettine con una cucchiaiata di OLIO d'oliva, quindi aggiungere il POLLO e farlo rosolare da tutti i lati per qualche minuto. Abbassare la fiamma e aggiungere 1/2 bicchiere di vino bianco, aspettare che evapori (ci vorranno circa 5/10 minuti) e a quel punto aggiungere una lattina di pomodori PELATI (io ho usato in questo caso i pomodorini, perchè avevo solo quelli in casa, la polpa di pomodoro sarebbe stata forse meglio). Salare, abbassare la fiamma al minimo, coprire e lasciar cuocere per un'oretta.
Se non si ha tutto questo tempo, una volta aggiunta la polpa lasciare il fuoco medio e, girando con regolarità la carne, cuocere per 1/2 ora. Ovviamente più è lunga la cottura, più il pollo e il suo sughetto risulteranno saporiti.
Nella foto si vede il piatto accompagnato da polenta.

giovedì 19 febbraio 2009

Zuppa di cipolle

Immaginate la neve, tanta neve, una vecchia baita in mantagna, nascosta dietro le piste raggiungibile solo a piedi, solamente una stufa per scaldarsi e tanta bella compagnia. In questa magnifica atmosfera è nata la nostra zuppa di cipolle fatta a quattro e quattr'otto mani.







  • 500 g di cipolle bianche
  • 500 g cipolle rosse
  • 100 g scalogno
  • brodo di verdura (fatto con il dado di verdure)
  • olio d'oliva
  • sale


Affettare le cipolle a listarelle sottili, metterle a soffriggere con l'olio in una pentola a bordo alto per qualche minuto a fuoco vivace, quindi unire il brodo di verdura poco alla volta, abbassare la fiamma. Continuare ad aggiungere brodo man mano che evapora.

La cottura è molto lunga, noi l'abbiamo tenuta sul fuoco più di un ora. E' possibile farla più o meno asciutta a seconda dei gusti. Consiglio comunque di assaggiarla perverificare lo stato di cottura.

La morte sua sarebbe con dei crostoni di pane casereccio e noi vi abbiamo aggiunto anche del lardo Valdostano. Piatto dal sapore veramente delicato. Mmmmmmm!

Cotechino fresco

Ormai le vacanze di Natale non ce le ricordiamo più, però nel frigorifero e nella credenza ci sono ancora pacchettini e vasetti degli ormai classici cesti. Ho avuto la fortuna di ricevere anche un bel cotechino FRESCO e non precottto! Così ho scoperto grazie alla mia collega Dolores come si cucina!


Togliere il cotechino dalla confezione e inserire degli stuzzicadenti alle basi per permettere al grasso di uscire dai fori durante la cottura.








Avvolgere il cotechino in un canovaccio e legare le estremità con dello spago. Metterlo in una pentola molto capiente piena di acqua Fredda. Accendere il fuoco e far cuocere 2 h da quando bolle (i tempi di cottura sono riferiti ad un cotechino piccolo da 500 g, se fosse più grande far cuocere anche di più).








Una volta cotto toglierlo dal fuoco, affettarlo e servirlo a piacimento, io l'ho fatto con le lenticchie! Il cotechino quando è cotto è bello morbido se punzecchiato con la forchetta.





P.S. in alternativa al canovaccio, che sicuramente alla fine sarà imbevuto di grasso e praticamente da buttare, è possibile avvolgere il cotechino in semplice carta stagnola e bucherellarlo bene da parte a parte, oppure lasciare degli stecchini lunghi inseriti.

Buon appetito!

sabato 7 febbraio 2009

Carciofi al formaggio

Ecco qua un po' di ricette della settimana! I carciofi sono di base in questo periodo buonissimi, comprati al mercato a poco. Questa ricetta l'ho "rubata" da una vecchia rivista di "cucina moderna", variata un pochino ed il risultato è stato veramente ottimo, anche se le foto non rendono merito alla bontà.



  • 5 CARCIOFI (io non ho usato quelli romani, ma andrebbero benissimo anche loro)
  • 20 g FARINA
  • 30 g BURRO
  • 2 dl LATTE
  • 60 g EMMENTAL (si può usare anche fontina, gruyere o altri formaggi un po' saporiti)
  • 15 g GRANA GRATTUGGIATO
  • NOCE MOSCATA
  • PREZZEMOLO
  • LIMONE
  • SALE E PEPE

Pulire i CARCIOFI, io li ho comprati già puliti, ma comunque è stato necessario con un coltellino togliere le spine e il fieno inteno e tagliare il gambo.

Immergerli subito in una vaschetta di acqua acidulata (cioè acqua fredda con un LIMONE spremuto) alltrimenti si ossidano.

Lessare i carciofi nella pentola a pressione per 10 - 15 minuti da quando fischia.

Nel frattempo sciogliere il BURRO in una piccola casseruola, aggiungere la FARINA e lasciarla tostare, poi unirvi il LATTE caldo versato a filo e mescolare continuamente (meglio utilizzare una frustina per evitare di fare i grumi). Condite con sale e noce moscata e fate sobbollire per 10 minuti.

Togliere dal fuoco la besciamella ottenuta aspettare che diventi tiepida e quindi unirvi l'EMMENTAL. è importante non metterlo quando la besciamella è calda, perchè altrimenti fa i fili e non si amalgama bene.

Quindi mettere i carciofi in una teglia da forno, riempirli con la besciamella ottenuta, cospargeteli di grana grattuggiato e qualche fiocchetto di burro.

infornateli per 10 - 15 minuti a 180°. una volta pronti si possono guarnire con PREZZEMOLO e bacche di PEPE rosa (io non ce le avevo!)

venerdì 30 gennaio 2009

Gnocchi alla romana

Da qualche parte si deve pure cominciare, anche se tutto non è perfetto! E via!

GNOCCHI ALLA ROMANA


  • 700 ml latte
  • 70 g di burro
  • 2 tuorli
  • 200 g semolino
  • 50 g parmigiano
  • sale e pepe quanto basta

Scaldare il latte in un pentolino senza però farlo bollire, quindi aggiungere un terzo del burro, 30 g di parmigiano grattuggiato, il semolino a pioggia, i tuorli, sale e pepe. Cuorere il tutto per 10 minuti a fuoco medio.

Quindi preparare un foglio di carta stagnola spennellato di acqua, rovesciarci sopra il semolino e appiattirlo fino a raggiungere uno strato di 1,5 cm; con un bicchiere formare tanti dischetti da porre in una teglia leggermente sovrapposti.

Quindi cospargere i gnocchi con il burro fuso e il parmigiano rimanenti.

infornare a 180° per 20 minuti, se la superficie non si dora utilizzare il grill.





domenica 18 gennaio 2009

Blog in allestimento...